Rappresentanti dei Consigli di Frazione (Bagnolo, Frazioni Pietra Uso, Montetiffi)
Rappresentanti delle forze politiche presenti in Consiglio Comunale (maggioranza e opposizione)
Rappresentanti degli ETS del territorio
• Proloco Strigara - Rubicone
• Proloco Montegelli
• Proloco Bivio Montegelli Inventa Eventi (?)
• Monsignor Onofri APS - Santa Maria Riopetra
• Tracce Collettive ETS
• La Tavolozza di Iride APS
• Associazione Culturale Montepetrese
• AUSER di Sogliano al Rubicone
• Polisportiva Soglianese ASD
I focus group costituiscono il momento iniziale di ascolto e analisi critica finalizzato a comprendere le dinamiche, le criticità e le potenzialità dell'attuale ecosistema partecipativo comunale. L'attività si articola attraverso incontri a piccoli gruppi con i protagonisti degli strumenti di partecipazione esistenti, programmati in diverse fasce orarie per favorire la massima inclusione dei soggetti coinvolti. La metodologia prevede confronti dialogici strutturati che permettano l'emersione delle diverse prospettive sui punti di forza e sulle difficoltà degli attuali dispositivi partecipativi, valorizzando l'esperienza diretta di chi ha vissuto dall'interno il funzionamento di Consigli di Frazione, Consulta dei Giovani, Governo dei Giovani e realtà associative del territorio. L'esito degli incontri produce una diagnosi condivisa delle cause del deficit partecipativo e identifica le opportunità di innovazione per la riprogettazione degli strumenti di partecipazione civica, fornendo la base conoscitiva essenziale per orientare le fasi successive del processo verso soluzioni operative calibrate sulle specificità del contesto territoriale.
Ai focus group realizzati nel mese di ottobre hanno partecipato rappresentanti dei Consigli di Frazione, delle forze politiche, di enti del Terzo Settore e realtà associative locali. Gli incontri hanno avuto l’obiettivo di raccogliere riflessioni condivise sul funzionamento degli strumenti di partecipazione, sulle criticità operative e sulle prospettive di sviluppo.
Dalle discussioni è emerso un consenso diffuso sull’importanza della partecipazione locale, accompagnato dalla richiesta di opportunità più stabili, accessibili e strutturate. Sono stati individuati elementi di convergenza – tra cui il valore dei Consigli di Frazione come presidio civico, la necessità di calendarizzare momenti di confronto e di rendere i verbali strumenti strategici – e aree di divergenza, legate soprattutto al rapporto frazioni–amministrazione, al ruolo della politica nei processi civici e alle diverse priorità tra cittadini ed enti associativi.
Un’attenzione particolare è stata dedicata al concetto di bene comune, inteso come responsabilità condivisa e infrastruttura sociale, comprendente sia elementi materiali sia risorse immateriali come socialità, ospitalità, panoramicità e pace. Sono state inoltre individuate linee operative prioritarie per rafforzare la partecipazione: distinguere i piani politico e civico, stabilizzare il dialogo tra attori locali, valorizzare le risorse collettive e alleggerire la burocrazia attraverso strumenti condivisi e pratiche sperimentali.
In questa prospettiva, i Consigli di Frazione, la Consulta dei Giovani e il Consiglio dei Ragazzi e delle Ragazze sono stati riconosciuti come pilastri per una governance partecipata e inclusiva, fondata su trasparenza, corresponsabilità e prossimità sociale.
Nel contesto di un comune di piccole dimensioni, l’amministrazione condivisa assume la forma di una grammatica comunitaria costruita nella relazione quotidiana tra istituzioni, cittadini e organizzazioni sociali. È un modo di abitare lo spazio pubblico, fondato su fiducia reciproca, responsabilità diffusa e pratiche concrete.
Dalle riflessioni dei focus group emerge una visione corale: l’amministrazione condivisa è innanzitutto relazione e patto, un processo che valorizza la prossimità sociale e trasforma risorse limitate in leve di collaborazione. La co-costruzione di percorsi, priorità e forme di cura collettiva diventa l’elemento distintivo di una governance radicata nel territorio.
La forza di questo approccio risiede nella capacità di far leva su ciò che la comunità possiede già: reti di socialità, paesaggio come identità condivisa, pratiche diffuse di accoglienza, senso di pace sociale. Questi beni immateriali non sono elementi accessori, ma infrastrutture invisibili che sostengono la collaborazione.
In un piccolo comune l’amministrazione condivisa si esprime attraverso architetture leggere e stabili: momenti rituali di incontro, responsabilità distribuite con chiarezza, procedure semplici e adattabili, canali di comunicazione diretti e accessibili. Si tratta di una politica pubblica che poggia su trasparenza, fiducia e reciprocità, capace di tenere insieme istituzioni e cittadini in un’azione comune.
Il bene comune è inteso come campo di relazioni vive e condivise, non come oggetto da gestire. La sua cura è una responsabilità generativa, che produce appartenenza, coesione e innovazione sociale.
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