La Carta della Partecipazione (Collegamento esterno) nasce nel 2014 su iniziativa di Aip2, IAF e INU-Commissione Partecipazione insieme ad altre importanti associazioni nazionali impegnate nell’attivazione di percorsi strutturati e informati di coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni pubbliche. Nel 2016 fu presentata al Festival della Partecipazione.

Pensata e proposta sin dall’inizio in modalità open source e periodicamente aggiornata, ha avuto lo scopo di accrescere la cultura della partecipazione e sviluppare linguaggi e valori comuni per diffondere la cultura di una partecipazione di qualità.

I 10 principi della carta

1. COOPERAZIONE

Un processo partecipativo coinvolge positivamente le attività di singoli, gruppi e istituzioni (pubblico e privato), verso il bene comune, promuovendo la cooperazione fra le parti, favorendo un senso condiviso e generando una pluralità di valori e di capitale sociale per tutti membri della società. 

 2. FIDUCIA

Un processo partecipativo crea relazioni eque e sincere tra i partecipanti promuovendo un clima di fiducia, di rispetto degli impegni presi e delle regole condivise con i facilitatori, i partecipanti e i decisori. Per mantenere la fiducia è importante che alcune delle scelte emerse dal processo partecipativo siano attuate. 

3. INFORMAZIONE

Un processo partecipativo mette a disposizione di tutti i partecipanti, in forma semplice, trasparente, comprensibile e accessibile con facilità, ogni informazione rilevante ai fini della comprensione e valutazione della questione in oggetto. La comunità interessata viene tempestivamente informata del processo, dei suoi obiettivi e degli esiti via via ottenuti. 

4. INCLUSIONE

Un processo partecipativo si basa sull’ascolto attivo e pone attenzione all’inclusione di qualsiasi individuo, singolo o in gruppo che abbia un interesse all’esito del processo decisionale al di là degli stati sociali, di istruzione, di genere, di età e di salute. Un processo partecipativo supera il coinvolgimento dei soli stakehoders e rispetta la cultura, i diritti, l’autonomia e la dignità dei partecipanti.

5. EFFICACIA

Le opinioni e i saperi dei cittadini migliorano la qualità delle scelte pubbliche, coinvolgendo i partecipanti nell’analisi delle problematiche, nella soluzione di problemi e nell’assunzione di decisioni. Attivare percorsi di partecipazione su questioni irrilevanti è irrispettoso e controproducente. 

6. INTERAZIONE COSTRUTTIVA

Un processo partecipativo non si riduce a una sommatoria di opinioni personali o al conteggio di singole preferenze, ma fa invece uso di metodologie che promuovono e facilitano il dialogo, al fine di individuare scelte condivise o costruire progetti e accordi, con tempi e modalità adeguate. 

7. EQUITÀ

Chi progetta, organizza e gestisce un processo o un evento partecipativo si mantiene neutrale rispetto al merito delle questioni e assicura la valorizzazione di tutte le opinioni, comprese quelle minoritarie, evidenziando gli interessi e gli impatti in gioco. 

8. ARMONIA (O RICONCILIAZIONE)

Un processo partecipativo mette in campo attività e strategie tese a raggiungere un accordo sul processo e sui suoi contenuti, evitando di polarizzare le posizioni o incrementare e sfruttare divisioni all’interno di una comunità. 

9. RENDER CONTO

Un processo partecipativo rende pubblici i suoi risultati e argomenta pubblicamente con trasparenza le scelte di accoglimento o non accoglimento delle proposte emerse, favorendo la presa di decisioni e riconoscendo il valore aggiunto della partecipazione. 

10. VALUTAZIONE

I processi partecipativi devono essere valutati con adeguate metodologie, coinvolgendo anche i partecipanti e gli altri attori interessati. I risultati devono essere resi pubblici e comprensibili.

PROMOTORI

INU - Commissione Governance e diritti dei cittadini

AIP2 Italia - Associazione italiana per la Partecipazione Pubblica

IAF (International Association of Facilitators) Italia

Illustrazioni: Chiara Pignaris