Passeggiando in quest'area del quartiere ci siamo accorti che ci sono diversi aspetti positivi (il silenzio, l'organizzazione degli orti, la biodiversità, l'area di aggregazione che ci accoglie nell'orto con le panchine autocostruite) e altri aspetti critici (la vicinanza alla ferrovia, l'inacessibilità degli stradelli sterrati, il gradino e il cordolo di accesso al prato dalla strada e lo stato di incuria di alcuni orti).
Il primo aspetto su cui proponiamo di lavorare è l'accessibilità dell'area: proponiamo di creare nuovi percorsi di attraversamento degli orti e di collegamento con le strade adiacenti, attraverso una pavimentazione con materiali drenanti e naturali, ma che garantiscano la percorribilità anche a chi ha difficoltà di deambulazione.
Per rendere più fruibile quest'area è necessario aumentare l'illuminazione notturna, le panchine e i cestini dei rifiuti, con attenzione a cesti per la raccolta di materiale organico utile come compost.
Ci piacerebbe che potesse diventare un percorso didattico con pannelli che spiegano le coltivazioni praticate grazie a un linguaggio accessibile a tutti. Inoltre, potrebbero esserci altri cartelli che invitano a tenere gli orti e l'area intorno curata.
Nella zona di accesso al parco, c'è un'area di ritrovo con panchine che potrebbe essere potenziata con gazebo dove ripararsi in caso di pioggia o di sole e altre attrezzature condivise da chi gestisce gli orti, come una casetta per gli attrezzi, una serra invernale per le piante e una piccola libreria con volumi dedicati all'orto.
Ci piacerebbe creare una nuova zona di sosta anche nella parte opposta degli orti.
Infine, abbiamo pensato di rendere questo spazio innovativo attraverso un sistema di filodiffusione che trasmetta musica classica (Mozart) visto che sembra aiutare la crescita delle piante. Le casse le immaginiamo nascoste dentro ad alcuni spaventapasseri.
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