La prima fase del processo partecipativo prevede le seguenti azioni:
1. Kick Off del progetto con un incontro in plenaria con tutti i dirigenti scolastici, il personale docente e non docente degli Istituti Comprensivi interessati, ovvero le scuole primarie di primo e secondo grado, per delineare lâattuale offerta formativa pomeridiana e le possibili nuove opportunitĂ , i vincoli e le responsabilitĂ gestionali dellâedificio, i bisogni della scuola.
Obiettivo: questa mappatura costruirĂ le cornici di contesto e lo scenario di lavoro condiviso per dare vita a proposte operative realizzabili e concrete rispetto ai singoli Istituti che poi dovranno attuarle, evitando di mettere in campo soluzioni o proposte che poi si rivelino non praticabili e, al contempo, poter considerare progettualitĂ e azioni che valorizzino le peculiaritĂ dei singoli contesti. Questa mappatura sarĂ condotta prevalentemente con metodi qualitativi, quali la realizzazione di gruppi di lavoro e/o focus group.
In parallelo saranno realizzate in sequenza due azioni rivolte agli utenti diretti del progetto, genitori e bambini frequentanti le scuole primarie di primo e secondo grado:
2. âAlfabetizzazioneâ e âapprendimentoâ volta ad allineare gli utenti del progetto sulle caratteristiche del contesto, sulle problematiche aperte, sui rischi dello status quo e le opportunitĂ da cogliere attraverso la sperimentazione di nuovi modelli; agli utenti saranno quindi forniti dossier sulla condizione delle istituzioni scolastiche e unâatlante delle condizioni del loro quartiere dove saranno rappresentati graficamente i dati socio-economici, lâofferta attuale dei servizi, i luoghi sociali ed educativi ecc..
Obiettivo: costruire un pubblico informato e una riduzione dei bias presenti per migliorare le deliberazioni, la qualitĂ della consapevolezza e della famigliaritĂ degli utenti con la domanda di policy e per dare lâopportunitĂ di considerare una gamma di prospettive presentate anche da esperti, stakeholder e gruppi interessati. Alle famiglie sarĂ data la possibilitĂ di richiedere approfondimenti e/o di dialogare con altri esperti o stakeholder se ritengono che manchino informazioni o necessitino di ulteriori chiarimenti;
3.Survey su un campione statisticamente significativo estratto in maniera casuale tra tutti gli alunni iscritti allâa.s. 2025/2026 delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado degli Istituti Comprensivi coinvolti. In particolare, il campione sarĂ stratificato tenendo conto di criteri anagrafici (classe frequentata dallâalunno) e territoriali (sede scolastica frequentata) e avendo cura di rappresentare tutte le categorie di alunni. Il questionario sarĂ rivolto alle famiglie degli alunni inseriti nel campione e agli stessi minori, prevedendo domande dirette agli alunni grazie a modalitĂ di compilazione dedicate e supportate da personale adulto qualificato. Si avrĂ cura di includere nel campione stratificato sia i bambini stranieri sia quelli con diverse abilitĂ .
Obiettivo della survey sarĂ indagare:
- i bisogni, in termini sociali, educativi, culturali
- i comportamenti attuali di soluzione di questi bisogni
- le esigenze che restano insoddisfatte, le possibili alternative e la predisposizione a percorrerle
- le potenzialitĂ in termini di competenze, saper fare, inclusione, mutuo-aiuto ecc. delle famiglie dei bambini e dei ragazzi
Il primo step della fase di co-progettazione sarĂ la scelta da parte del Comune di alcuni (probabilmente due) istituti scolastici in cui sperimentare la fase di co-design dei servizi pomeridiani. Verranno individuati sulla base di criteri quali: lâassenza o la scarsitĂ di offerta di servizi nella fascia 6-14 anni, la presenza di soggettivitĂ potenzialmente in grado di offrire soluzioni, anche in una dimensione di rete, lâinteresse effettivo dellâistituto scolastico a sperimentare soluzioni innovative, le caratteristiche socio-demografiche del quartiere (tasso di scolarizzazione, reddito pro-capite, nuclei famigliari, famiglie unipersonali, presenza di giovani anziani (terza etĂ ancora attiva), numero di stranieri ecc.
Scelte le sedi di sperimentazioni, saranno organizzati laboratori territoriali dedicati ai singoli Istituti Comprensivi individuati come piloti e finalizzati a realizzare, con la metodologia del service design, il co-design delle nuove opportunitĂ offerte dalla scuola aperta. Lâobiettivo di questi laboratori è incrociare le esigenze raccolte con le opportunitĂ che potranno offrire le comunitĂ dei territori: organizzazioni e soggetti giuridici di diversa natura e scopo come enti del terzo settore, associazioni sportive, le parrocchie, ma anche i commercianti e le organizzazioni profit, eventualmente interessate ad azioni di responsabilitĂ sociale. Si dovrĂ capire cosa vuole dire, concretamente, lâapertura del plesso scolastico nelle ore pomeridiane e come si distribuisce la responsabilitĂ gestionale tra i diversi partecipanti.
La fase si concluderĂ con la stesura di un accordo di partenariato tra tutti i soggetti che definirĂ diritti e doveri, obblighi e responsabilitĂ risultati e impatti attesi dal lavoro collaborativo svolto nella diverse fasi. LâAccordo sarĂ un vero e proprio contratto sul âcatalogo dellâoffertaâ che quella scuola sarĂ in grado di dare alla comunitĂ di riferimento e grazie al contributo (di competenze, di tempo, di attivitĂ ecc.) di quella stessa comunitĂ di riferimento.
Subito dopo la firma del contratto di partenariato partirĂ la sperimentazione del patto per la scuola aperta. Tutti i soggetti realizzeranno quindi le diverse attivitĂ previste in Accordo e terranno monitorato lâandamento delle diverse progettualitĂ . In queste prime sperimentazioni il Comune garantirĂ un presidio costante e una costante interlocuzione con tutti i soggetti firmatari dellâaccordo di partenariato
Allâart.80 del proprio Regolamento sulla giustizia urbana e climatica, il Comune di Reggio Emilia ha definito una propria metrica di misurazione degli impatti. Il Bilancio di comunitĂ , cosĂŹ denominato, è infatti un cruscotto costituito da nove dimensioni di policy; rispettivamente: a) lâimpatto sul territorio e sul contesto locale e urbano; b) lâimpatto ambientale; c) lâimpatto economico; d) lâimpatto sociosanitario; e) lâimpatto educativo, culturale e cognitivo; f) lâimpatto sui diritti civili e sociali; g) lâimpatto tecnologico e digitale; h) l'impatto istituzionale; i) lâimpatto generazionale), da utilizzare per individuare gli indicatori attraverso i quali misurare gli impatti conseguiti dallâazione progettuale collaborativa stabilita nellâaccordo di partenariato.
Il progetto inoltre aderisce alla campagna regionale di monitoraggio e fornirĂ tutti i dati utili e richiesti dalla Regione rispetto alla propria metodologia e indicatori.
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