La città dei matti
#lacittàdeimatti Verso il laboratorio sulla storia della psichiatria imolese
Laboratorio Digitale Città dei Matti
Lo spazio a disposizione è composto da un ingresso, un bagno, un mini spazio adibito ad ufficio (7,5mq) ed un salone con le finiture "storiche" (83mq).
Durante gli incontri svolti, sono stati elencati moltissimi contenuti che avrebbero dignità di poter essere fruiti all'interno del Laboratorio.
Dato, però, che lo spazio a disposizione non sembra tantissimo, ed in ogni caso non è sufficiente per contenere tutto, a mio avviso l'impostazione del Laboratorio deve essere la più flessibile in assoluto.
La massima flessibilità, ovviamente, si ottiene con una digitalizzazione adeguata dei contenuti; l'idea che mi sono fatto è che i contenuti "fisici", tranne qualche pezzo rappresentativo e/o esemplificativo, dovranno essere ospitati altrove (dove sono attualmente, piuttosto che in uno spazio ad hoc allestito a magazzino).
Disponendo dei contenuti digitalizzati, la fruizione diviene possibile mediante strumentazione audio e video.
In funzione di quale impatto si vuole ottenere sui fruitori dello spazio laboratoriale, si potrebbe pensare a video proiettori su 6-8 pannelli bianchi, da collocare negli spazi tra le finestre delle pareti lunghe nonchè sulla parete di fondo del salone.
Anche un pari numero di video wall permetterebbe una fruizione similare dei contenuti, ma temo con costi superiori e certamente con una minore flessibilità.
Fortunatamente l'altezza dei locali è di oltre 4m, quindi il posizionamento dei proiettori e dei relativi cablaggi dovrebbe essere facilmente gestibile (anche considerando l'ovvia necessità di sostituzione dei materiali negli anni a venire).
Propongo inoltre di considerare come un argomento a parte i racconti "esperienziali" che si possono ancora oggi raccogliere dai protagonisti; alcuni di quelli che ho sentito durante gli incontri sono decisamente coinvolgenti.
Per tali contenuti potrei proporre un proiettore olografico di dimensioni adeguate a rappresentare una persona in scala 1:1 (in piedi, piuttosto che seduta); tale strumento permette di ottenere un risultato "quasi" paragonabile a quello della proiezione cinematografica 3D, ma evita di dover gestire gli occhiali 3D che servirebbero agli utenti (consegna, igienizzazione, ricarica, riponimento, etc...).
Il proiettore dovrebbe essere mobile, quindi montato su una base con ruote, in modo da posizionarlo opportunamente in funzione del tipo di esperienza da proporre: persone in piedi in circolo attorno al proiettore, oppure pubblico seduto che guarda e ascolta l'ologramma che parla.
Dovrebbe trattarsi della scelta più conveniente anche sotto l'aspetto economico nonchè di "consumo" di spazio per il riponimento.
L'impianto audio dovrà essere correlato con la parte video, quindi gli altoparlanti dovranno essere posizionati in corrispondenza ai pannelli di proiezione (sfruttando il controsoffitto o soluzione similare).
Un ulteriore altoparlante servirà di tipo mobile (base con ruote, batteria per l'alimentazione, amplificatore integrato e connessione wifi per ricevere il segnale), per gestire l'audio della proiezione olografica.
Dei pannelli (per così dire) inerti, come quelli a cui si riferisce Valter Galavotti, possono convivere con quanto sopra ipotizzato; anzi, potrebbero essere un'ottima soluzione da utilizzare come allestimento di "base" dello spazio, ovvero mentre nel salone si svolgono incontri tra persone od altre attività similari che non prevedono alcuna proiezione di contenuti .
Occorrerà ovviamente fare in modo che i pannelli inerti siano facilmente removibili (piuttosto che ribaltabili sul posto) per quando le pareti serviranno bianche per le proiezioni.
Servirà infine disporre di un set di sedie impilabili, che saranno da riporre nelle apposite armadiature a tutta altezza da prevedere in una delle pareti corte del salone.
In merito allo spazio in cui conservare i contenuti digitali, sono possibili innumerevoli soluzioni (server locale, server preesistente, cloud, etc...).
L'unico vincolo, a parte garantire il backup dei contenuti medesimi, è che siano possibili alcune proiezioni contemporanee che risultino sufficientemente fluide (quindi serve disporre di una banda passante adeguata).
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