Politiche partecipate
Policies dei percorsi partecipativi
- Legge sulla partecipazione all'elaborazione delle politiche pubbliche" (L.R. 15/2018)
- Formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea
- Strategia Integrata per la Difesa e l’Adattamento della Costa ai cambiamenti climatici – GIDAC
- Valutazione e gestione del rischio alluvioni
- La Strategia regionale AGENDA 2030 per lo sviluppo sostenibile
- Politiche di riordino territoriale
Formazione e attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea
“La Giunta e l’Assemblea legislativa promuovono, anche mediante strumenti informatici, consultazioni sulle singole iniziative e proposte di atti legislativi dell'Unione europea, in particolare su quelle segnalate in esito ai lavori della sessione europea dell'Assemblea legislativa e tengono conto dei risultati delle consultazioni nell’ambito delle attività di partecipazione alla fase ascendente” (art. 3 ter, comma 3, L.R. 16/2008)
La partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto e delle politiche europee è disciplinata dalla Legge regionale 16 del 2008 che nel 2018, a dieci anni dalla sua approvazione, è stata modificata per recepire le novità del Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, e della Legge nazionale n. 234 del 2012 che regola i rapporti dell’Italia con l'UE e la procedura per la partecipazione delle Regioni, delle Province autonome e delle autonomie locali alla fase ascendente del processo normativo europeo.
Il coinvolgimento degli stakeholder
A livello europeo il concetto di democrazia partecipativa trova il suo principale fondamento nel Trattato di Lisbona che sancisce il diritto per ogni cittadino di partecipare alla vita democratica dell’Unione attraverso gli strumenti riconducibili all’informazione, consultazione, dialogo e definizione dell’agenda (artt. 10 e11 del TUE).
Con le modifiche del 2018, la legge regionale 16/2008 accoglie gli indirizzi espressi dalla Commissione europea e introduce innovazioni importanti finalizzate ad incentivare due principi che sono interconnessi, che sono la trasparenza e la partecipazione, attraverso strumenti che consentono all’Assemblea legislativa di promuovere la partecipazione attiva al processo di formazione ed attuazione delle politiche e del diritto dell’Unione europea facendosi portavoce delle diverse istanze provenienti da istituzioni, stakeholder e cittadini e rafforzando sia il legame con il territorio che il suo ruolo rappresentativo.
In questo senso, la legge regionale 16/2008 codifica l’Udienza conoscitiva degli stakeholder, un percorso attivato dalla I Commissione assembleare, competente in materia di rapporti con l’Unione europea, che in quell’occasione presenta il Programma di lavoro della Commissione europea ai portatori di interesse, agli enti locali e ai cittadini emiliano-romagnoli, accoglie i loro contributi e favorisce il confronto con i parlamentari europei che vengono invitati ad illustrare le iniziative europee e possibili risvolti sul territorio regionale.
Inoltre, la legge regionale prevede l’estensione della partecipazione in fase ascendente attraverso l’attivazione di consultazioni, anche informatiche, sulle singole iniziative e proposte di atti legislativi europei, in particolare su quelle segnalate in esito ai lavori della Sessione europea dell’Assemblea legislativa. A tale proposito la Regione Emilia-Romagna si avvale della Rete europea regionale di cui fanno parte i firmatari del Patto per il lavoro e per il clima e le Unioni dei Comuni dell’Emilia-Romagna. Le attività della Rete europea regionale sono coordinate da una Cabina di regia composta dal Presidente della Giunta e dal Presidente dell’Assemblea legislativa, o loro delegati, che si avvale del supporto tecnico di un Gruppo di lavoro costituito da funzionari dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale.
Per legge la Rete è convocata sia prima dell’avvio dei lavori della Sessione europea, per la presentazione del programma di lavoro annuale della Commissione europea, sia dopo l’approvazione della Risoluzione di indirizzo, per l’illustrazione delle iniziative europee di maggiore interesse per il territorio regionale su cui potranno essere attivate le consultazioni che coinvolgeranno la Rete.
Formalmente la Rete europea regionale è stata avviata a febbraio 2021, portando così a compimento la progettualità della L.R. 16/2008 con l’obiettivo di rafforzare la relazione con i portatori di interesse per un loro coinvolgimento nella definizione delle politiche europee di maggiore interesse per il territorio regionale.
Metodo di lavoro della Sessione europea
Per quanto riguarda il modello di partecipazione delineato dalla L.R. 16/2008, questo si caratterizza per un’intensa attività di collaborazione tecnica e politica tra Giunta regionale e Assemblea legislativa che coinvolge tutte le Commissioni assembleari e sfocia nella Sessione europea dell'Assemblea legislativa che rappresenta il momento istituzionale di riflessione politica sui temi europei. La Sessione europea è l’occasione per la Regione di fare un bilancio sull’attuazione delle norme e delle politiche europee e di formulare indirizzi per la partecipazione regionale alla loro formazione attraverso l’approvazione di una risoluzione che costituisce il "piano di lavoro" della Regione per l’anno in corso.
Il dibattito politico si svolge principalmente all’interno delle Commissioni assembleari, in particolare la I Commissione, competente in materia di rapporti con l’Unione europea, lavora in sede referente, mentre le altre Commissioni esprimono il loro parere di competenza in sede consultiva. Il lavoro di filtro politico delle Commissioni, utile a definire le linee e le priorità in relazione alle esigenze di sviluppo del territorio, avviene attraverso l’esame contestuale di tre documenti:
- il Programma di lavoro della Commissione europea
- il Rapporto conoscitivo predisposto dalla Giunta regionale che dà conto degli orientamenti dell’esecutivo rispetto alle priorità politiche da perseguire nell’anno in corso e fa un’analisi sullo stato di adeguamento dell'ordinamento regionale all'ordinamento dell'Unione europea
- la Relazione sullo stato di conformità, dell'ordinamento regionale all'ordinamento dell'Unione europea.
Sulla base dei pareri espressi dalle Commissioni consultive e tenuto conto delle riflessioni formulate dai portatori di interesse del territorio in occasione dell’Udienza conoscitiva, la I Commissione approva una Relazione sui lavori svolti e una bozza di risoluzione che viene successivamente approvata in Aula. La risoluzione dell’Assemblea legislativa sulla Sessione europea rappresenta il documento di riferimento che guida la partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto dell’Unione europea per l’anno in corso. Essa, infatti, contiene le indicazioni sia per quanto riguarda le iniziative di interesse della Regione contenute nel programma di lavoro della Commissione (fase ascendente), sia per quanto riguarda l’adeguamento dell’ordinamento regionale alla legislazione europea (fase discendente). Tale atto di indirizzo verrà trasmesso al Governo, al Parlamento nazionale, alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee per la formazione della posizione italiana, come previsto dalla Legge 234/2012. La Legge regionale prevede l’invio anche a altri soggetti istituzionali che intervengono nei processi decisionali europei, ad esempio i membri del Parlamento europei eletti nella nostra circoscrizione del Nord-Est.
La fase ascendente e l’attivazione delle consultazioni
La risoluzione approvata in Sessione europea, individuando le iniziative europee di maggiore interesse per il territorio regionale, rappresenta il documento politico su cui si innescano i meccanismi di effettiva partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto europeo che daranno il via al cosiddetto “seguito” della Sessione europea. Nel momento in cui escono le iniziative europee di interesse della Regione, viene attivato l’iter di esame e, sugli atti legislativi europei, anche la contestuale verifica del rispetto del principio di sussidiarietà.
In particolare, sulle iniziative segnalate nella Risoluzione approvata in esito alla Sessione europea, si attiveranno le consultazioni rivolte a portatori di intesse, associazioni, enti locali i cui risultati saranno tenuti in considerazione nella definizione della posizione della Regione Emilia-Romagna espressa tramite una Risoluzione approvata in sede referente dalla I Commissione, tenuto conto dei pareri delle commissioni competenti. La Risoluzione viene inviata al Governo, al Parlamento nazionale, alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee e concorre alla formazione della posizione italiana, come previsto dalla L. 234/2012.
La Legge regionale inoltre prevede l’invio anche a altri soggetti istituzionali che intervengono nei processi decisionali europei, ad esempio i membri del Parlamento europei eletti nella nostra circoscrizione del Nord-Est.