GIORNATA DELLA PARTECIPAZIONE 2023
100 Progetti per 10 Principi
EFFICACIA
L’efficacia dei processi partecipativi è favorita quando il coinvolgimento delle persone avviene su temi rilevanti e di effettivo interesse delle comunità stesse. Il bando 2023 come potrebbe valorizzare la rilevanza del processo partecipativo che viene proposto?
Il grado di rilevanza potrebbe essere riferito a specificità del contesto locale ma anche rispetto al contesto regionale; potrebbe riguardare la rilevanza degli esiti attesi, ma anche degli impatti generabili. Quali sono altri aspetti che concorrono a valutare la rilevanza di un processo?
A sostegno del principio di efficacia del processo partecipativo, quali altri parametri di valutazione delle proposte si potrebbero considerare?
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3 commenti
La rilevanza del processo partecipativo ne favorisce l'efficacia?
Domanda intrigante... e se si, come si fa a definire se quel processo è rilevante?
Innanzitutto occorre dare valore al contesto; un processo rilevante per un territorio (inteso nella sua complessità di fattori materiali e immateriali), non è automaticamente rilevante per un altro territorio.
Un indizio di rilevanza può essere quando quel processo nasce "dal basso", ad esempio da una consultazione, da un precedente percorso, da una petizione, da una serie di articoli sul giornale locale che rilevano un interesse o che suscitano interesse.
Conversazioni con Monia Guarino
Dato il periodo storico in cui ci troviamo, indipendentemente dal contesto specifico, credo che la rilevanza vada valutata in relazione ai cambiamenti generabili e praticabili: possono essere cambiamenti organizzativi, cambiamenti materiali (di spazi/edifici ad esempio), ma anche cambiamenti immateriali (più o meno fiducia, più o meno ingaggio, più o meno coesione, nuove abitudini, nuovi rituali collettivi, nuove adesioni ad esperienze note, nuove consapevolezze, nuove competenze sociali, ecc.). Quando penso (e progetto) un processo partecipativo mi soffermo inizialmente sul termine “processo” e mi domando: chi è l’”imputato”? Beh, lo status quo. È rilevante il processo che interviene sullo status quo: entro nel processo in un modo e ne esco – come individuo, gruppo, comunità, istituzione – in un altro. Pertanto va valutato e considerato l’intento trasformativo del processo, che è ciò che poi distingue la partecipazione dall’animazione. Chi o cosa ci si aspetta che cambi con il processo? E rispetto a questi cambiamenti qual è l’ambito decisionale pubblico? nella scheda di candidatura darei più spazio al campo decisionale, non solo all’oggetto. Più il campo decisionale è ampio, maggiori sono le questioni in gioco correlate al tema posto a processo, più rilevante è l’intento trasformativo
Anche io vedo il principio di EFFICACIA molto legato al concetto di cambiamento, trasformazione, innovazione... Che può essere anche sociale o amministrativa (es. lavorare in modo intersettoriale, snellire la burocrazia). Il problema è che è difficile misurare questi effetti (bisognerebbe lavorare sul principio di VALUTAZIONE) e comunque si manifestano alla fine, non in fase di progetto. Cosa potrebbe chiedere il bando per capire se quel percorso partecipativo ha le carte in regola per poter essere efficace? Forse di descrivere bene, portando dati, lo status quo (qual è il problema) e perché è rilevante sia per i cittadini, e sia per l'amministrazione. Poi di spiegare se si hanno gli strumenti (economici, decisionali, normativi) per poter intervenire sul problema. Se non si hanno il percorso partecipativo rischia di rimanere l'albo dei sogni!
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