2° incontro del Tavolo di negoziazione - aperto

Avatar Riunione ufficiale
19/10/2025 13:04   0 Commenti
23 ottobre
17:30 - 19:00
Conteggio dei partecipanti 28
Organizzazioni partecipanti.

Unione di Comuni Valmarecchia
Fondazione Fo.Cu.S
AVIS Santarcangelo
Nati con la camicia di jeans APS
Pro Loco Santarcangelo
Valmarecchia Comunità Solidale
Gruppo Cammino via col Vento
Città Viva Santarcangelo
C’entro – Supercinema Santarcangelo
Artai Aps
Cooperativa La Fraternità
Cooperativa Formula Servizi alle Persone
Emporio solidale
CET Comunità Educante Territoriale
Banca del tempo
Santarcangelo dei Teatri

Riferimento: par-MEET-2025-10-701
Versione 3 (di 3) vedi altre versioni

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Seconda sessione del Tavolo di Negoziazione

Opificio di Comunità | 23 ottobre 2025


Obiettivi operativi

La seconda sessione del Tavolo di Negoziazione segna il passaggio dalle idee alle scelte operative concrete. Dopo aver costruito nel primo incontro un linguaggio comune e aver avviato le mappature dei luoghi accoglienti e delle azioni generative del territorio, la riunione ha l'obiettivo di trasformare questi materiali in decisioni strategiche e impegni operativi, attraverso cinque focus principali:

  • individuare i bisogni non intercettati che oggi non trovano risposta nel territorio e richiedono nuove forme di attenzione;
  • identificare le relazioni mancanti tra persone, servizi e organizzazioni necessarie per un welfare realmente integrato;
  • definire le priorità produttive scegliendo su quale delle tre linee (relazioni significative, welfare personalizzato, solidarietà generativa) è più importante agire fin da subito;
  • chiarire le aspettative reciproche per costruire un'alleanza solida e trasparente tra amministrazione, terzo settore e cittadinanza;
  • decidere i primi impegni concreti che ciascun soggetto può assumere per far partire operativamente l'Opificio.

Partecipanti

Il Tavolo mantiene la sua composizione integrata e aperta:

  • nucleo fondativo: partner dell'accordo preliminare e attori strategici del "chilometro quadrato";
  • allargamento strategico: rappresentanze organizzate, reti educative e solidali del territorio;
  • comunità interessata: possibilità di coinvolgere nuovi soggetti portando un "+1" non presente al primo incontro.

Focus metodologico

La sessione è costruita come momento decisionale collettivo che valorizza il lavoro svolto tra i due incontri. Le mappature testate dai partecipanti (luoghi accoglienti e azioni generative) diventano base concreta per identificare bisogni non intercettati, relazioni mancanti e priorità operative condivise.

Articolazione del confronto

Il dialogo parte dalla restituzione e validazione delle mappature sperimentate tra il primo e il secondo incontro, per poi svilupparsi attraverso scelte operative fondamentali:

  • ettura dei bisogni emergenti: quali necessità territoriali non trovano oggi risposta adeguata e richiedono l'attivazione dell'Opificio;
  • individuazione delle relazioni mancanti: quali connessioni tra persone, servizi e organizzazioni andrebbero generate per superare la frammentazione;
  • scelta delle priorità produttive: su quale delle tre linee di produzione concentrare gli sforzi iniziali e con quali azioni concrete;
  • definizione delle aspettative reciproche: cosa ciascun soggetto si aspetta dagli altri per costruire un'alleanza generativa e sostenibile;
  • impegni operativi immediati: cosa ciascuno può mettere concretamente sul tavolo per avviare il percorso.

Cornice strategica

Il valore di questa sessione sta nel tradurre il riconoscimento delle pratiche già presenti (mappature) in scelte strategiche intenzionali. Non si tratta di inventare dal nulla, ma di capire dove l'Opificio può fare la differenza rispetto a ciò che già funziona e dove invece mancano risposte, relazioni, opportunità..

Domande guida per orientare il confronto

  • Quali bisogni oggi non trovano risposta nel nostro territorio? Dove le persone rimangono sole, dove i servizi non arrivano, dove le organizzazioni non riescono a intercettare necessità emergenti?
  • Quali relazioni mancano tra persone, servizi e organizzazioni? Quali connessioni andrebbero tessute per superare la frammentazione e creare un sistema integrato di benessere?
  • Su quale "linea di produzione" è più importante concentrarsi oggi: produzione di relazioni significative, welfare personalizzato e comunitario, o solidarietà e collaborazione generativa? Perché proprio quella?
  • Cosa ci aspettiamo gli uni dagli altri per costruire un'alleanza solida tra amministrazione, terzo settore e cittadinanza? Quali sono le condizioni di reciprocità che rendono sostenibile la collaborazione?
  • Cosa posso mettere io/la mia organizzazione concretamente sul tavolo per far partire il percorso? Quali impegni operativi posso assumere già da oggi per rendere l'Opificio una realtà?
Sala Consiglio Comunale
Piazza Ganganelli, 1, 47822 Santarcangelo di Romagna RN

Report e materiali

Report



Sintesi


Riconoscere l'Opificio: sette elementi distintivi


Nel secondo incontro il lavoro collettivo ha dato forma concreta all'identità dell'Opificio attraverso l'individuazione di sette elementi che funzionano come una bussola: aiutano a riconoscere se ciò che stiamo facendo o osservando "fa Opificio". Non è Opificio se gli ultimi e gli invisibili restano ai margini, se non genera relazioni nuove tra persone che altrimenti non si incontrerebbero, se le relazioni sono pesanti e burocratiche invece che leggere e durature. Non è Opificio se l'ascolto aspetta che i bisogni arrivino invece di andare nei territori, se non si racconta e non si rende visibile, se la responsabilità non è condivisa tra pubblico, privato sociale e cittadinanza, se non è un processo generativo che dura nel tempo.

Questa bussola trasforma l'Opificio da concetto astratto a strumento operativo: possiamo chiederci, rispetto a qualsiasi iniziativa, se rispecchia questi sette elementi e, se non lo fa, come modificarla per avvicinarla al modello.

La produzione di relazioni come linea prioritaria


Dal confronto sui bisogni territoriali è emersa con chiarezza la produzione di relazioni significative come linea produttiva prioritaria su cui avviare l'Opificio. Questa scelta non è casuale: attraversa tutte le proposte elaborate dai gruppi di lavoro, dall'isolamento degli anziani nelle RSA alla frammentazione tra centro e frazioni, dall'invisibilità dei giovani negli spazi pubblici alla necessità di nuove piazze di incontro.

La comunità santarcangiolese riconosce nell'assenza o fragilità dei legami sociali la criticità fondamentale da affrontare. Il welfare personalizzato e la solidarietà generativa - le altre due linee produttive dell'Opificio - potranno generarsi solo su una trama relazionale solida. Prima si costruiscono i legami, poi si può co-produrre benessere.

Bisogni trasversali e principi comuni


L'analisi delle proposte ha fatto emergere bisogni che attraversano tutti gli ambiti e i target.

  • Relazione e prossimità: superare l'isolamento, ricostruire fiducia e appartenenza
  • Riconoscimento e partecipazione: rendere visibile il contributo di chi è socialmente debole
  • Equità territoriale: riequilibrare opportunità tra centro e frazioni
  • Accessibilità ai servizi: renderli più accoglienti e integrati con le reti di prossimità
  • Spazi condivisi: rigenerare luoghi fisici e simbolici di incontro
  • Connessione tra risorse: attivare reti tra associazioni, enti e cittadini
  • Linguaggi comuni: documentare e rendere visibili le esperienze collettive

Parallelamente sono emersi principi operativi condivisi: centralità della relazione, territorialità diffusa, riconnessione comunitaria, valorizzazione delle risorse esistenti, ibridazione tra formale e informale, servizi abilitanti invece che solo prestazionali.

Prime proposte operative


I gruppi di lavoro hanno tradotto questi bisogni in proposte concrete che saranno affinate e ricomposte in vista del prossimo incontro.

  • Riconnessione comunitaria: collaborare con RSA e Casa della Comunità per creare occasioni intergenerazionali e interculturali, con attenzione particolare all'accessibilità e all'accoglienza relazionale dei servizi.
  • Palinsesto culturale diffuso: portare eventi e iniziative nelle frazioni, superando la concentrazione nel centro urbano e usando la cultura come strumento di ascolto e connessione territoriale.
  • Attivazione giovanile: legittimare la presenza dei giovani negli spazi pubblici attraverso luoghi e momenti di aggregazione informale, favorendo il ricambio generazionale nelle reti associative.
  • Spazi pubblici multifunzionali: promuovere la gestione condivisa di luoghi aperti che connettano persone, associazioni e servizi, con particolare attenzione all'accessibilità e all'inclusione.
  • Piazze di relazione: creare o individuare spazi aperti e non giudicanti dove le persone possano incontrarsi liberamente, sperimentando forme di aggregazione leggere e socialità spontanea.

Prossimi passi


Al terzo incontro del 20 novembre ci concentreremo su impegni concreti e alleanze operative: chi fa cosa, cosa ci aspettiamo reciprocamente, come collaborare in modo generativo senza appesantirci. Definiremo i primi impegni operativi che ciascun attore può assumere e inizieremo a costruire insieme il Patto di Collaborazione che darà forma giuridica e operativa all'Opificio.

Il lavoro procede dal riconoscimento di ciò che esiste alla costruzione di nuove possibilità, dalla comprensione condivisa all'azione concreta, dalla spontaneità alla strategia.

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