FOCUS GROUP

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28/09/2025 12:13   0 Commenti
21 ottobre
14:00 - 20:00
Conteggio dei partecipanti 23
Organizzazioni partecipanti.

Amministrazione comunale
Federalberghi Riccione
Confesercenti provinciale di Rimini sez. Riccione
CNA Rimini sede Riccione – 1 rappresentante
Confocommercio sede Riccione
Cooperativa Bagnini Riccione
Associazione Famija Arciunesa
Gruppo Civico PerLa Verde Riccione
GEAT Gestione Servizi per l'Ambiente ed il Territori
Tecnico - Professionista
GARANTE Rappresentante dell'Università di Bologna - Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie
GARANTE Rappresentante della Provincia di Forlì-Cesena - Servizio Edilizia e Pianificazione territoriale
GARANTE Rappresentante della Fondazione Cetacea - Gestione fondi e progettazione europea

Riferimento: par-MEET-2025-09-641
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Confronto a gruppi - 21 ottobre

La giornata si articola in tre focus group specializzati che traducono la strategia "città green" del PUG in proposte operative concrete, coinvolgendo i target strategici per l'attuazione del Piano del Verde Urbano attraverso le loro competenze specifiche.


il primo focus group(14.00-16.00), rivolto a imprese e associazioni di categoria, è dedicato alla costruzione di modelli di partnership pubblico-private per rendere economicamente sostenibile la cintura verde pedecollinare e valorizzare l'attrattività degli assi centrali della città. L'obiettivo è definire strumenti concreti di co-finanziamento e sponsorizzazione che garantiscano vantaggi reciproci e durabilità degli investimenti.

Il secondo focus group (16.00-18.00), con ordini e collegi professionali, approfondisce i criteri tecnici per corridoi ecologici e lo sviluppo di Nature-Based Solutions, focalizzandosi sulla condivisione di criteri progettualità per le progettualità pilota. L'obiettivo è definire priorità di intervento che integrino efficacia ambientale e fattibilità urbana.

Il terzo focus group (18.00-20.00), indirizzato a cittadine/i e associazioni ambientaliste, esplora l'operatività dei Patti di Collaborazione per la gestione condivisa del patrimonio verde esistente. Il focus integra dimensioni pratiche di cura quotidiana, valenza culturale degli spazi verdi e costruzione di nuove forme di cittadinanza attiva nella relazione con la natura urbana.

I tre focus contribuiscono alla costruzione di un modello di governance cooperativa che trasforma la transizione ecologica da processo amministrativo a pratica di comunità, strutturando partnership concrete tra settore pubblico, imprese e cittadini per l'ideazione, finanziamento e gestione del verde urbano come bene comune.



Per partecipare è necessario compilare entro il 15 ottobre il questionario di adesione al seguente link:

https://www.survio.com/survey/d/VERDE-RICCIONE-focus-group

Municipio di Riccione - Sala di rappresentanza e Sala Giunta (primo piano)
Viale Vittorio Emanuele II, 2, 47838 Riccione RN

Report e materiali

Sintesi del confronto


La giornata di confronto del 21 ottobre 2025 si è inserita come momento centrale del percorso partecipativo dedicato al Piano del Verde di Riccione. I tre focus group – Partnership strategiche, Corridoi ecologici e Gestione partecipata – hanno permesso di raccogliere contributi tecnici e interpretativi provenienti da soggetti economici, associazioni, professionisti, enti di garanzia e amministrazione comunale.

Dall’insieme delle discussioni è emersa una prospettiva relativamente unitaria: il verde deve essere trattato come infrastruttura primaria, capace di incidere in modo diretto sulla qualità climatica, ecologica e sociale della città. Non come somma di interventi isolati, ma come sistema che mette in relazione suolo, acqua, mobilità, spazi pubblici e patrimonio arboreo, orientando la capacità della città di adattarsi e garantire condizioni di abitabilità.

L’elaborazione dei materiali ha restituito alcune direttrici comuni. È stata più volte richiamata la necessità di superare l’impostazione ornamentale e di adottare criteri prestazionali che consentano di valutare ombreggiamento, permeabilità, continuità ecologica e ricadute sanitarie. È riemersa l’importanza di integrare rapidamente gli strumenti urbanistici con i regolamenti tecnici e le politiche settoriali, così da consolidare un quadro operativo coerente. Parallelamente, il tema della giustizia spaziale ha trovato un riferimento nelle metriche oggettive – fra cui la regola 3–30–300 – utili a individuare squilibri e priorità di intervento. La collaborazione fra pubblico e privato è stata letta come elemento strutturale della governance urbana, mentre la partecipazione è stata interpretata come processo di apprendimento collettivo, in grado di ampliare competenze e responsabilità diffuse.

All’interno di questo quadro sono maturate tre intuizioni che sintetizzano, ciascuna a modo proprio, uno spostamento di prospettiva.

  • La prima, emersa nel confronto dedicato alle partnership, propone un’immagine che ricompone il rapporto fra centro urbano e litorale: “scalzi, dal prato alla sabbia”. L’idea rimanda a una continuità fisica e percettiva fra le diverse soglie ambientali della città, sostenuta da superfici permeabili e da una maggiore integrazione tra verde e arenile. In questa formulazione trova espressione una possibile direzione di lavoro sulla ricucitura fra paesaggio urbano e fascia costiera.
  • La seconda riguarda il tema dei corridoi ecologici ed è sintetizzata nell’affermazione “prima il verde, poi tutto il resto”. L’inversione della sequenza progettuale sposta l’infrastruttura ecologica al punto di partenza delle scelte urbane, orientando la definizione di volumi, funzioni e assetti insediativi. La sperimentazione temporanea e l’attenzione ai dispositivi di mobilità lenta si inseriscono in questo cambio di ordine, che coinvolge sia le modalità di progettazione sia i criteri di valutazione delle trasformazioni.
  • La terza intuizione, maturata nel focus sulla gestione partecipata, introduce il tema del "verde come questione giuridico-culturale”. Il nodo non riguarda soltanto gli strumenti tecnici, ma la necessità di riconoscere alberature e suolo vivo come beni funzionali, la cui tutela richiede un’evoluzione normativa e un cambiamento di percezione da parte della comunità. In questa prospettiva, la gestione condivisa del patrimonio verde assume il carattere di responsabilità collettiva e non di semplice servizio erogato dall’amministrazione.


Nel loro insieme, queste indicazioni delineano un orizzonte di lavoro utile alla definizione delle linee guida del Piano del Verde: una città che assume la vulnerabilità climatica come condizione permanente, valorizza il capitale naturale, rafforza la continuità ecologica e tratta il verde come bene comune da progettare e governare in forma integrata.

Report dei focus group

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