Il processo “Arpae in ascolto”, realizzato attraverso la piattaforma regionale PartecipAzioni, ha permesso all’Agenzia di dialogare con cittadini e cittadine, imprese e istituzioni e di raccogliere indicazioni utili alla costruzione delle future attività di programmazione.
Il percorso, strutturato in quattro fasi – dalla preparazione all’analisi e elaborazione dei risultati, fino alla loro diffusione – ha visto la partecipazione di 340 cittadini e cittadine, mediante la compilazione di un questionario per identificare i temi ambientali ritenuti prioritari.
Dall’analisi è emerso come i rispondenti siano distribuiti in maniera equilibrata per genere (49% donne e 49,9% uomini) e provengano in larga parte dalla provincia di Bologna (37%), seguita da Rimini (14,2%) e Ravenna (12,4%). La fascia d’età prevalente è quella tra i 45 e i 64 anni (61,5% dei compilanti).
Alla domanda su quali fossero le priorità operative ritenute più importanti, la maggior parte dei partecipanti (il 68%) ha selezionato tutte e 5 le opzioni disponibili, segno di una richiesta di tutela ambientale ampia e trasversale.
Le risposte convergono con coerenza sulle funzioni storiche dell’Agenzia: monitorare lo stato dell’ambiente e vigilare sulle attività produttive.
Nel racconto degli utenti, questi due ambiti rappresentano il cuore dell’azione di Arpae.
L’attenzione si concentra, a livello di azioni da intraprendere, in particolare sulla misurazione degli inquinanti emessi dagli impianti industriali (213 risposte), ritenuta più significativa delle attività ispettive di verifica normativa (184) e sulla verifica sugli stabilimenti a rischio di incidente rilevante (86).
Nell’ambito del monitoraggio e valutazione dello stato dell’ambiente, emergono chiaramente alcune priorità in termini di frequenza assoluta di rilevazione. La qualità dell’aria (228) e delle acque (208) emergono come il fronte più sensibile del monitoraggio ambientale, indicando un’attenzione principale a questi elementi, fra i più critici per la salute pubblica e l’ambiente.
Seguono il monitoraggio idrometeorologico (102) e i campi elettromagnetici (53), completando un panorama di interessi ampio ma più sfumato.
In alcuni casi, come per la balneazione, si osserva una maggiore attenzione nelle province costiere; tuttavia, anche i territori dell’entroterra dimostrano sensibilità verso temi non direttamente legati alla propria quotidianità. Una dinamica che suggerisce come la percezione ambientale non sia guidata esclusivamente dalla vicinanza geografica, ma anche da fattori culturali o personali.
Le risposte sulle sfide ambientali dei prossimi anni confermano il quadro emerso in precedenza: per i partecipanti, Arpae deve continuare a essere un presidio tecnico capace di leggere il territorio e intervenire sulle attività che possono generare impatti significativi.
Accanto al monitoraggio e alla vigilanza, emergono anche altre tre dimensioni ritenute cruciali:
🔹 la relazione tra ambiente e salute;
🔹 La ricerca scientifica;
🔹 Il supporto tecnico alla pianificazione territoriale.
Colpisce come la ricerca scientifica, pur considerata una sfida strategica a livello globale, venga percepita come meno centrale nelle priorità operative dell’Agenzia. Questo scarto tra visione generale e aspettative verso Arpae suggerisce che i cittadini distinguono chiaramente tra il ruolo istituzionale dell’ente e il valore più ampio della ricerca per la società.
Dopo oltre 25 anni dall’istituzione delle Agenzie ambientali:
Gli esiti del percorso verranno ora utilizzati per orientare la pianificazione annuale delle attività dell’Agenzia, integrandoli con obblighi normativi, competenze istituzionali e risorse disponibili. Gli indicatori operativi – misure di controllo, campionamenti, analisi di laboratorio – permetteranno di valutare l’impatto delle scelte e di accompagnare la progressiva attuazione delle indicazioni emerse.
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