Quarta sperimentazione di quanto emerso dagli incontri partecipativi. In modo particolare attraverso una mostra che invita i visitatori, abitanti dell'Appennino e delle cittĂ circostanti, a riflettere sull'epilogo drammatico che porta la mentalitĂ antropocentrica e il tentativo di voler dominare la natura.
Il XXI secolo vede gli effetti del cambiamento climatico diventare una realtĂ tangibile, con siccitĂ , alluvioni, carestie, guerre come conseguenze dellâerrato utilizzo delle risorse naturali. Questa mostra fotografica utilizza le opere di due collettivi fotografici, il brasiliano FARPA e lo spagnolo FOTOMOVIMIENTO, per affrontare non solo la crisi climatica, ma anche il colonialismo epistemologico che limita la nostra comprensione del fenomeno e dei suoi produttori. La mostra si propone di stimolare un dibattito sulle soluzioni sostenibili e sullâimportanza di considerare prospettive diverse per affrontare le crisi ambientali, dando voce a coloro che storicamente sono stati esclusi dalla produzione di materiali inquinanti.
ÂŤAbbiamo scelto Castel del Rio come location per queste mostre fotografiche per la sua bellezza e per  lâimportanza simbolica del luogo. Quello che succede in pianura è spesso sotto gli occhi di tutti, mentre sfuggono alla moltitudine le sorti silenziose della montagna. I recenti eventi hanno messo a dura prova le i castagneti secolari della zona, evidenziando la fragilitĂ e la resilienza di queste produzioni eroiche. Questo contesto rende il Castello di Castel del Rio il luogo ideale per riflettere su temi ambientali e sociali Laura Frasca, art manager.
L'inaugurazione della mostra si inserisce nel programma del Festival It.a.cĂ (Tappa Bologna).
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