Cucinasorriso
#Cucinasorriso Nutrirsi di relazioni per vivere con gusto
1° LABORATORIO - Verso le linee guida per la gestione di CucinaSorriso
OSPITI – 3 partecipanti
VOLONTARI – 3 partecipanti
COLLABORATORI – 2 partecipanti
OPERATORI – 3 partecipanti
Laboratorio di Co-Progettazione: verso le Linee Guida per CucinaSorriso
Un incontro per definire insieme le regole di accesso, gestione e relazione della cucina popolare
Introduzione
Il primo laboratorio di co-progettazione rappresenta un momento chiave per il percorso partecipativo "Cucinasorriso". Questo incontro ha l’obiettivo di valorizzare le idee e le proposte emerse nei Focus Group, approfondendo la definizione condivisa delle regole di accesso e gestione. Attraverso un confronto strutturato e inclusivo, si lavorerà per rendere Cucinasorriso uno spazio organizzato, aperto e accogliente, capace di rispondere ai bisogni individuali e collettivi della comunità.
Focus
Il laboratorio si articolerà attorno a quattro temi centrali, volti a costruire un quadro operativo e valoriale per Cucinasorriso:
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Entrare: Chi e come può accedere al servizio? Quali criteri e modalità garantiscono inclusività e rispetto? -
Stare: Come creare un ambiente accogliente e relazionale, dove tutti possano sentirsi a proprio agio? -
Fare: Quali pratiche e regole sono necessarie per una gestione efficace e condivisa? -
Essere insieme: In che modo promuovere relazioni autentiche e valorizzare i legami tra ospiti, volontari, operatori e cuochi?
Obiettivo
Rendere Cucinasorriso un luogo di relazione e condivisione, dove il mettersi in gioco diventa occasione di crescita personale e comunitaria. Un laboratorio per costruire, insieme, un modello che unisca aiuto e partecipazione, lavoro e festa, aspirazioni collettive e speranze condivise.
Report e materiali
QUADRO DI SINTESI
In base all'analisi complessiva dei contributi emersi dal confronto nel laboratorio, emergono alcune questioni trasversali e fondanti che meritano di essere evidenziate
DAL SERVIZIO ALLA COMUNITÀ • La ridefinizione dell'obiettivo da "rispondere ai bisogni" a "essere comunità" rappresenta un cambiamento paradigmatico che attraversa tutti gli aspetti del progetto. Questo passaggio implica una trasformazione profonda: CucinaSorriso non si propone più solo come luogo dove si eroga un servizio, ma come spazio dove si costruisce collettivamente un'esperienza di comunità. La nuova formulazione dell'obiettivo - "Costruire insieme un luogo di relazione e condivisione che sia aperto a tutti, organizzato e accogliente, in grado di essere comunità per promuovere il benessere individuale e collettivo" - riflette questa evoluzione.
L'ECONOMIA DEL DONO COME FRAMEWORK • L'organizzazione basata sulla centralità del volontariato rappresenta una scelta coerente con i principi dell'economia del dono. In questo modello, il valore si genera attraverso la gratuità delle relazioni e la reciprocità degli scambi. I volontari non sono semplicemente erogatori di servizi, ma protagonisti di un processo di costruzione comunitaria dove il dono di tempo, competenze e presenza genera un circolo virtuoso di relazioni significative.
LA COMPLESSITÀ COME RISORSA • La compresenza di diverse categorie di partecipanti, ciascuna con la propria eterogeneità interna, viene riconosciuta non come un elemento di criticità da semplificare, ma come una ricchezza da valorizzare. Questa complessità richiede un'organizzazione capace di facilitare l'incontro e lo scambio, mantenendo un equilibrio tra struttura e flessibilità.
IL TERRITORIO COME DIMENSIONE COSTITUTIVA • Il radicamento territoriale emerge come elemento fondamentale del progetto. L'attenzione alle frazioni, alle situazioni di isolamento, alle diverse forme di fragilità relazionale evidenzia come CucinaSorriso si proponga come risposta a bisogni che vanno oltre la dimensione materiale, intercettando la necessità di luoghi di incontro e socialità.
LA MEMORIA COME STRUMENTO DI COMUNITÀ • La proposta di strumenti per la raccolta di storie, vissuti e tradizioni riflette la consapevolezza che la costruzione di una comunità passa anche attraverso la creazione di una memoria condivisa, dove le diverse esperienze si intrecciano e si arricchiscono reciprocamente.
UNA GOVERNANCE INNOVATIVA • Il modello organizzativo che emerge suggerisce la necessità di sviluppare forme di governance innovative, capaci di valorizzare il protagonismo dei volontari mantenendo l'efficacia operativa. Questo implica la sperimentazione di modalità di coordinamento distribuite e non gerarchiche, dove i ruoli si definiscono in base alle competenze e alla disponibilità di ciascuno
REPORT
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