Federico Lambertini – CEFAL
Sara Trillini – Libera Bologna
Pasquale Pagano- Extintion Rebellion
Uno spazio per riflettere collettivamente sugli esiti e sugli sviluppi futuri.
Questo incontro del tavolo di negoziazione è stato l’occasione per rileggere insieme i temi e le riflessioni emerse durante l’intero percorso, sotto forma di linee guida volte ad orientare la programmazione e lo sviluppo delle attività dedicate ai giovani ed alle giovani dei Centri di Aggregazione Giovanile, insieme ad indicazioni puntuali differenziate per i tre CAG attivi al momento sul territorio dell’Unione: Pianoro Factory a Pianoro, GoVillaz ad Ozzano, Il faro - prossima apertura – a Monghidoro.
Abbiamo inoltre condiviso l’esito dell’incontro tenuto ad Ozzano: a partire da alcune suggestioni emerse già durante gli incontri del percorso di BeeNext, ragazze e ragazzi partecipanti si sono concentrati su un progetto da realizzare per arricchire la programmazione delle attività o degli eventi al GoVillaz. L’idea emersa è quella della creazione di un “angolo cucina” al quale poter accedere liberamente sia individualmente sia per creare momenti di condivisione e laboratoriali.
È importante adottare uno sguardo che tenga conto della mutevolezza della propensione, da parte di ragazze e ragazzi, a partecipare a percorsi anche se nascono dalle loro richieste. Le modalità di ingaggio dovranno mirare alla costruzione indiretta di fiducia anche per avvicinare i “mondi paralleli” di chi abita i CAG e di coloro che tendono a tenersi distanti.
Rispetto alle premesse iniziali, dagli incontri sul territorio non è emersa un’attenzione verso il tema ambientale, che per tale motivo non è incluso nelle linee guida.
Si è poi fatto un affondo in merito alle questioni principale emerse sui singoli CAG: Pianoro Factory a Pianoro, GoVillaz ad Ozzano, Il Faro - prossima apertura - a Monghidoro.
Alice Milano ha proseguito con una panoramica di ciò che sta già accadendo sui territori, con azioni mirate in accordo con la Giunta Comunale:
L’incontro con Collettivo Franco, esperti nella costruzione di mobili, per progettare insieme ai ragazzi i cambiamenti da attuare all’interno del Pianoro Factory, al fine di viverlo maggiormente come un salotto, una casa, ma anche di allineare al momento attuale l’immagine grafica e lo stile comunicativo. Le proposte elaborate in seguito all’incontro verranno presentate a ragazze/i ed educatrici/educatori.
In programma c’è la costruzione di una grande struttura di legno con sedute diversificate da sfruttare in vario modo, per dedicare questa parte dello spazio al semplice Stare. Altre strutture mobili verranno poi sistemate nello spazio, per potersi spostare liberamente e per facilitare anche la multifunzionalità spaziale.
L’effetto desiderato è quello di un ampliamento della zona dove passano più tempo al momento, quella davanti al bar.
L’obiettivo perseguito a partire da BeeNext e proseguito con Connettere Visioni Plasmare Spazi prevede un continuum di azioni future volte alla realizzazione di un modello che sia nel tempo sostenibile e capace di adattarsi alle nuove esigenze di questo target di popolazione, che tende a cambiare frequentemente gusti ed abitudini.
I lavori avverranno con una modalità di atelier aperto che possa aiutare il coinvolgimento dei ragazzi e ragazze stesse nella partecipazione alla creazione del loro nuovo spazio: assemblaggio mobili, pittura delle pareti, murales.
Il Centro Giovanile di Monghidoro si trova in un momento di passaggio tra lo spazio che lo ospita al momento, condiviso con una realtà associativa con caratteristiche differenti dal Centro Giovanile per target di età ed attività,
e la collocazione nel nuovo spazio in seguito alla riqualificazione dell’ex discoteca “il faro”, in fase finale di ristrutturazione per essere adibito a luogo aggregativo pubblico. Qui il Centro Giovanile avrà la sua saletta dedicata ed indipendente, oltre alla possibilità di condividere un ulteriore spazio insieme ad altre realtà associative.
Le trasformazioni previste per la parte esterna mirano a consentire una maggiore abitabilità: ci saranno delle panchine munite di prese adibite alla ricarica di dispositivi elettronici, sarà un luogo con una struttura e con arredi pensati per facilitare la possibilità di stare insieme.
A tale proposito Pasquale Pagano ha introdotto il tema sia delle modalità previste per conciliare il bisogno dei e delle giovani di non sentirsi controllati con la cogestione dello spazio insieme alle altre realtà, sia della presenza di un ulteriore momento di ascolto durante le prossime fasi di sviluppo.
Si è sottolineato come il CAG avrà totale autonomia per quanto riguarda gli accessi, i servizi igienici e il riscaldamento – particolarmente centrale per le zone di montagna.
Inoltre la sede attuale del CAG verrà adibita a sede coworking, di cui si occuperà sia l’Associazione sia le ragazze e i ragazzi più grandi in autogestione. Potrà essere anche una prima soluzione all’isolamento dovuto a qualsiasi situazione emergenziale come da recenti esperienze.
Per quanto riguarda invece i momenti di ascolto previsti, l’idea è di condurlo in itinere durante la realizzazione stessa dell’arredamento del Pianoro Factory: le modalità di lavoro ipotizzate prevedono infatti la partecipazione attiva di ragazze e ragazzi.
Su Ozzano saranno supportate e sviluppate le attività già iniziate in autonomia, con l’obiettivo di rendere il CAG maggiormente funzionale.
A tale proposito il progetto ha fornito la possibilità di sistematizzare le questioni emerse durante tutto lo svolgimento, dotando educatrici ed educatori di strumenti ulteriori per leggere le loro realtà, necessari per un servizio che ha bisogno di seguire il flusso dei cambiamenti che lo attraversano. La fase dell’adolescenza richiede infatti un lavoro di ascolto e coinvolgimento costanti, e ciò che di più impattante possiamo fare è cercare di coglierne le dimensioni di sfondo.
In conclusione Federico Lambertini conferma la disponibilità da parte del CEFAL ad incontri nei CAG, in particolare a Monghidoro ed a Pianoro. Ribadisce inoltre la centralità del ruolo degli adulti nelle attività che vengono proposte a ragazze e ragazzi: è necessario infatti che ci si metta in gioco in prima persona, questo aspetto permette l’ampliamento della partecipazione.
L’incontro si chiude con un duplice appuntamento per l’inaugurazione del “Faro” a Monghidoro e degli atelier aperti all’avvio dei lavori al Pianoro Factory.
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