Transizione agroecologica per cultura e territorio
#agroecologiepartecipate Agroecologie e turismo nell’Appennino Bolognese
Un’analisi delle necessità e opportunità/eccellenze del territorio che ha permesso, ai fini dello sviluppo delle attività, di individuare tre settori diversi di grande interesse dal punto di vista della transizione agro ecologica del territorio, collocate in tre aree diverse dei comuni dell’Unione.
Si è partiti da un focus sul mondo dei cereali e dei trasformati, che vedono nel territorio di Monghidoro un presidio di eccellenza: costruendo sinergie con la manifestazione Forni e Fornai di Monghidoro, quest’anno divisa fra Bologna e la sede dell’Unione, si è lavorato sulle due sedi per sviluppare - attraverso i momenti del percorso partecipativo - uno sguardo che includesse anche come queste eccellenze territoriali vengono percepite all’esterno. Si è proseguito con un secondo focus, con centri geografiche fra Monterenzio, Loiano e ancora Monghidoro, sul tema degli allevamenti (con focus sui prodotti caseari): in questo senso è stato organizzato un appuntamento su questi temi rivolto in particolare agli allevatori di tutto il comprensorio oggetto del percorso. Infine è stato declinato un terzo focus sul tema dei parchi, che ha messo al centro del confronto il tema della valorizzazione della biodiversità in queste aree, con i limiti che le contraddistinguono, e la possibilità dello sviluppo di attività agro ecologiche su questi suoli: su questo è stata organizzata una iniziativa presso la sede di Ozzano del parco dei Gessi accostando anche il tema dell’apicoltura.
Queste sono state occasioni per promuovere ed entrare a stretto contatto con alcune delle eccellenze agroecologiche del territorio e anche per ragionare e confrontarsi sulle condizioni utili e necessarie per continuare a stare in Appennino attraverso una modalità più sostenibile di fare agricoltura e tutelare il territorio.
Il percorso svolto ha permesso di arrivare alla definizione di alcuni punti strategici raccolti nelle seguenti Linee guidache vanno però interpretate come un documento aperto a successive integrazioni e aggiornamenti in base alle future attività e valutazioni partecipate che si dovessero sviluppare.
LINEE GUIDA PER UNA TRANSIZIONE AGRO-ECOLOGICA PER LA CULTURA E PER IL TERRITORIO NELL’UNIONE DEI COMUNI SAVENA-IDICE
1_ INSIEME E NON DA SOLI
Il Biodistretto si impegna, anche attraverso il coinvolgimento di altri soggetti del territorio, a perseguire un approccio di co-design che unisca le esperienze presenti sul territorio in una logica di sviluppo di rete e di comunità.
2_ COINVOLGERE LE AZIENDE DEL TERRITORIO
Il coinvolgimento attivo e partecipe delle aziende del territorio è fondamentale per una concreta azione collettiva di cambiamento e impegno a supporto del sistema agroecologico. Nella fattispecie la realizzazione di eventi, aperti alla cittadinanza all’interno delle aziende anche attraverso un’offerta non solo alimentare ma anche di conoscenza storica e naturalistica del territorio, si è rivelata significativa. Risulta quindi utile co-progettare azioni ed eventi che mettano al centro le aziende agroecologiche proprio come spazi ed eventualmente anche cornici di altri eventi culturali.
3_ AVVICINARE AL CAMPO
L’esperienza diretta di contatto non solo con la natura ma anche con il territorio coltivato, secondo i metodi agroecologici, risulta particolarmente efficace e significativa nella trasmissione di concetti di sviluppo e di tutela del territorio. Si sottolinea così la centralità dell’avvicinamento delle persone al campo, agli animali, alla particolare relazione che il percorso agroecologico definisce con ambiente e cibo.
4_ BELLEZZA E CURA
Affermare attraverso le iniziative come il contesto complessivo dell’impresa agricola ecologica è pratica di bellezza e cura anche delle persone. Il benessere dato da esperienze in tali contesti deve essere adeguatamente valorizzato e comunicato proprio per rafforzare il valore di questi presidi del territorio e riconoscerne il valore per la comunità.
5_ TIPOLOGIA DI TURISMO
La scelta proposta e condivisa dalle aziende e dal territorio è quella di un turismo gentile e rispettoso in contrapposizione ad approccio turistico mordi e fuggi. Una forma di turismo non consumista basato su esperienze coinvolgenti che portano piacere e consapevolezza e intrecciano il racconto del territorio con quello delle persone che lo vivono.
6_ VALORIZZARE LA RICCHEZZA AGROALIMENTARE
Il racconto della straordinaria ricchezza del cibo che queste produzioni esprimono diventa fondamentale per il racconto di un intero territorio in contrapposizione all’omologo industriale. Non solo narrazione ma anche sperimentazione sensoriale che arricchisce le persone (i turisti) e le porta ad essere i primi ambasciatori e tutori di questo patrimonio.
7_ COLTURA E CULTURA
L’intenzione è quella di portare avanti questa modalità che tenga conto e sviluppi i presidi agroecologici sull’Appennino come strumento di cura del territorio e del patrimonio culturale e naturale. In prospettiva la volontà è quella di legarla sempre più ad iniziative ed elementi culturali, operando per unire cultura e coltura mettendo al centro l’impresa agroecologica ed il suo modello innovativo di relazione e relazionarsi.
8_ COMUNICARE E PROMUOVERE
E’ necessario proseguire l’attività di mappatura delle esperienze ed eccellenze presenti sul territorio in modo da inserirle in una proposta turistica strutturata ed integrata più facile da comunicare e promuovere.
Differenziare la proposta in modo da coinvolgere un target ampio e variegato mantenendo un chiaro orientamento ad una forma di turismo e presenza non consumistiche ed impattanti.
Questa necessità comunicativa e promozionale va supportata attraverso un dialogo sinergico con le agenzie e realtà demandate alla promozione turistica del territorio che ne sappia valorizzare le peculiarità.
Il Bio – Distretto rimarrà, anche dopo la conclusione del percorso, come soggetto di snodo che continuerà e mettere in relazione i soggetti che hanno partecipato al Tavolo di Negoziazione e l’Unione dei Comuni Savena Idice con la finalità di continuare a lavorare per mettere a terra i principi delle linee guida nel lavoro territoriale.