LIBERA LE IDEE: il riuso di un bene confiscato
#LIBERALEIDEE Partecipa al percorso a Castelnuovo Rangone (MO)
Modifiche a "01. Evento di avvio percorso - 22 marzo 2024"
Descrizione (Italiano)
-
-
Venerdì 22 marzo, nel corso della Settimana della Legalità promossa dall’Assemblea Legislativa, è stato avviato da Libera Emilia Romagna Aps il progetto LIBERA LE IDEE.
Riflessioni sull'etica politica e sulla giustizia sociale e ambientale. È stato questo il tema dell'incontro che si è svolto nella Sala delle Mura a Castelnuovo Rangone, con la senatrice Enza Rando e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte, assessora alla cultura e alla pubblica istruzione di Nardò, uccisa dalla mafia il 31 marzo del 1984. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Maria Cristina Martinelli.
L’incontro ha avviato un percorso che si svilupperà nei prossimi mesi - insieme al Comune, a Libera Modena e a Cooperare con Libera Terra - intorno al bene confiscato si trova a Montale, frazione di Castelnuovo Rangone. Si tratta di un percorso partecipativo sul territorio per far emergere proposte progettuali per la futura destinazione ad uso sociale del bene confiscato. Un modo per coinvolgere la comunità nel percorso di riutilizzo di uno spazio che racconta la presenza criminale e mafiosa sul territorio.
-
+
Venerdì 22 marzo, nel corso della Settimana della Legalità promossa dall’Assemblea Legislativa, è stato avviato da Libera Emilia Romagna Aps il progetto LIBERA LE IDEE.
Riflessioni sull'etica politica e sulla giustizia sociale e ambientale. È stato questo il tema dell'incontro che si è svolto nella Sala delle Mura a Castelnuovo Rangone, con la senatrice Enza Rando e Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte, assessora alla cultura e alla pubblica istruzione di Nardò, uccisa dalla mafia il 31 marzo del 1984. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Maria Cristina Martinelli.
L’incontro ha avviato un percorso che si svilupperà nei prossimi mesi - insieme al Comune, a Libera Modena e a Cooperare con Libera Terra - intorno al bene confiscato si trova a Montale, frazione di Castelnuovo Rangone. Si tratta di un percorso partecipativo sul territorio per far emergere proposte progettuali per la futura destinazione ad uso sociale del bene confiscato. Un modo per coinvolgere la comunità nel percorso di riutilizzo di uno spazio che racconta la presenza criminale e mafiosa sul territorio.