Che costa sarà?
#checostasarà La zona costiera e la sfida dei cambiamenti climatici
Acquacoltura: (mitilicoltura, venericoltura): è l'allevamento di organismi acquatici, principalmente pesci, crostacei e molluschi, ma anche la produzione di alghe, in ambienti confinati e controllati dall'uomo. Con il termine “venericoltura” si intende l'allevamento di molluschi appartenenti alla famiglia dei veneridi, come la vongola, con “mitilicoltura” l’allevamento di molluschi bivalvi appartenenti alla famiglia dei mitiloidi, come le cozze.
Adattamento ai cambiamenti climatici: prevede l'adozione di misure volte a contrastare gli effetti e le vulnerabilità, di oggi e di domani, del cambiamento climatico, così come la variabilità che si verifica in assenza di cambiamenti climatici, nel contesto di una società in continuo cambiamento.
Altezza dell’onda (*): definita come la differenza tra il massimo livello raggiunto dall’onda (cresta) e il suo livello minimo (cavo).
Assetto geomorfologico: caratteristiche geomorfologiche di una determinata area. La geomorfologia è una branca della geografia fisica che studia la morfologia della superficie terrestre, cioè le forme che costituiscono il rilievo del territorio, investigandone l'origine e l'evoluzione. In particolare, studia le correlazioni tra la morfologia del terreno, le sue caratteristiche litologiche e gli agenti che lo hanno modellato.
Biodiversità: La diversità biologica o biodiversità, in ecologia, è la varietà di organismi viventi nelle loro diverse forme, e nei rispettivi ecosistemi.
Boa ondametrica: strumento che rileva i dati ondametrici (altezza e direzione delle onde). Si tratta di uno strumento di altissima tecnologia, mutuata da quella sperimentata per le esplorazioni antartiche, alimentata a pannelli solari, e dotata di strumentazione elettronica per la misura di grandezze meteorologiche, ondametriche e oceanografiche.
Cambiamento climatico: Cambiamento dello stato del clima che persiste per un periodo di tempo prolungato e identificabile da cambiamenti della media e/o della variabilità delle sue proprietà. Può essere dovuto a processi naturali interni, o a forzanti esterne, come le modulazioni dei cicli solari, le eruzioni vulcaniche e i ripetuti cambiamenti antropogenici della composizione dell’atmosfera o dell’uso del suolo.
Direttiva 2006/123/CE (Bolkestein): La direttiva è basata sugli articoli 47.2 e 55 del Trattato della Comunità europea. La procedura legislativa è la codecisione. La direttiva è organizzata su tre ambiti, concernenti l'eliminazione degli ostacoli alla libertà di stabilimento, l'eliminazione degli ostacoli alla libera circolazione dei servizi e, infine, l'instaurazione della fiducia reciproca tra stati membri. Alla direttiva è stata data attuazione in Italia mediante il decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2010.
Direttiva quadro acque 2000/60/CE: direttiva dell’Unione Europea che fissa un insieme di principi comune ai paesi membri per una politica sostenibile in materia di acque. Gli obiettivi sono la protezione delle risorse idriche e il miglioramento della qualità delle acque e degli ecosistemi acquatici, includendo anche un contributo alla mitigazione degli effetti delle inondazioni e della siccità. A livello nazionale, la direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 152 del 2006.
Direttiva MSP 2014/89/UE: istituisce un quadro per la Pianificazione dello Spazio Marittimo (MSP), con l’intento di promuovere la crescita sostenibile delle economie marittime, lo sviluppo sostenibile delle zone marine e l’uso sostenibile delle risorse marine. La Direttiva invita gli Stati membri a elaborare e attuare la pianificazione dello spazio marittimo prendendo in considerazione gli aspetti economici, sociali e ambientali al fine di favorire uno sviluppo e una crescita sostenibili nel settore marittimo, applicando un approccio ecosistemico e promuovendo la coesistenza delle varie attività e dei relativi usi che ricadono sul mare e le coste.
Direttiva alluvioni 2007/60/CE: direttiva dell’Unione Europea che istituisce un quadro europeo per la valutazione e la gestione del rischio di alluvione e per ridurre le conseguenze negative connesse per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche. A livello nazionale, questa direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo n. 49 del 2010.
Direzione delle onde (*): direzione dalla quale provengono le onde che si propagano all’interno di una definita porzione di mare.
Eurosion: lo studio EUROSION, commissionato dalla Direzione Generale per l'Ambiente della Commissione Europea nel 2007, seguendo un'iniziativa del Parlamento Europeo, ha quantificato l'impatto e le condizioni dell'erosione costiera in Europa, nonché stimato le necessità di base per l'attivazione di azioni a livello di Unione Europea, Stati Membri e Regioni.
Gestione integrata zona costiera: un processo dinamico per la gestione e l’uso sostenibili delle zone costiere, che tiene conto nel contempo della fragilità degli ecosistemi e dei paesaggi costieri, della diversità delle attività e degli utilizzi, delle loro interazioni, della vocazione marittima di alcuni di essi e del loro impatto sulle componenti marine e terrestri.
GIDAC: Gestione Integrata per la Difesa e l'Adattamento della Costa ai cambiamenti climatici.
Ingressione marina: indica il fenomeno di sommersione, da parte del mare, di tratti più o meno ampi di terraferma.
Intrusione salina/cuneo salino: si definisce intrusione marina o cuneo salino il movimento di acqua dal mare verso l’entroterra attraverso il sottosuolo. Le acque sotterranee dolci, essendo meno dense dell’acqua del mare (1 g/cm³ contro i 1,025 g/cm³), tendono a "galleggiarci" sopra. Nelle semplificazioni concettuali si ipotizza che l'acqua dolce si disponga sopra l'acqua salata definendo una linea di interfaccia netta. Nella realtà esiste una vera e propria zona di mescolamento o mixing zone, la cui ampiezza dipende da fenomeni di dispersione e diffusione molecolare sia verticali che orizzontali, dalle fluttuazioni marine e dagli interventi antropici. In condizioni naturali, dunque, l’intrusione marina può essere semplificata al fenomeno dell’intrusione laterale, ovvero la massa di acqua salata si infiltra nell'acquifero lateralmente dalla costa.
Morfodinamica costiera: la dinamica della morfologia della spiaggia si riferisce allo studio dell'interazione e dell'adeguamento della topografia del fondale marino e dei processi idrodinamici dei fluidi, delle morfologie del fondale marino e in generale quelle dinamiche di cambiamento che coinvolgono il movimento dei sedimenti. I processi idrodinamici includono quelli delle onde, delle maree e delle correnti indotte dal vento.
PAI (Piano dell’assetto idrogeologico): l’Italia possiede una pianificazione di bacino basata sulla legge n. 183/1989. Tale norma individuava i bacini idrografici come ambiti di pianificazione, programmazione e gestione per assicurare la difesa del suolo e la tutela delle acque. Veniva prevista l’istituzione delle Autorità di bacino nazionali, interregionali e regionali come strutture specializzate per la predisposizione dei Piani di Bacino. Si può affermare che la L.183/1989, oggi abrogata dal D.Lgs. 152/2006, abbia anticipato l’approccio e le modalità previste dalle più recenti direttive europee (Direttiva 2000/60/CE e Direttiva 2007/60/CE). Il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) è lo stralcio del Piano di Bacino che si occupa di individuare e perimetrare le aree a rischio idrogeologico, di adottare misure di prevenzione e di programmare gli interventi di mitigazione del rischio. I PAI adottati rimangono validi e vigenti.
PGRA (Piano di gestione rischio alluvioni): è l’insieme di misure e strumenti che riguardano tutti gli aspetti della gestione del rischio di alluvioni: la prevenzione, la protezione e la preparazione, comprese le previsioni di alluvione e il sistema di allertamento nazionale. Ha come obiettivo la riduzione delle conseguenze negative delle inondazioni attraverso l’attuazione prioritaria di interventi non strutturali e di azioni per la riduzione della pericolosità. È predisposto dall’Autorità di bacino distrettuale e dalle Regioni del Distretto Idrografico, in coordinamento tra loro e con il Dipartimento Nazionale di Protezione civile.
Resilienza: in ecologia e biologia è la capacità di un materiale di autoripararsi dopo un danno o di una comunità (o sistema ecologico) di ritornare al suo stato iniziale dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che l'ha allontanata da quello stato.
Rete natura 2000: è un sistema di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell'Unione Europea ed in particolare alla tutela di una serie di habitat, specie animali e vegetali ritenute meritevoli di protezione a livello continentale. La Rete Natura 2000 è attualmente composta da due tipi di aree: i Siti di Importanza Comunitaria e le Zone di Protezione Speciale, previste rispettivamente dalla Direttiva "Habitat" e dalla Direttiva "Uccelli", che possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione.
Ripascimento artificiale: il ripascimento in geomorfologia e in geologia è il fenomeno naturale di riporto lungo i fiumi, i laghi e le coste marine di quantità di sabbia per l'azione dello scorrere delle acque lungo i fiumi e per l'azione delle onde e delle correnti in mare. Il ripascimento artificiale prevede il ripristino artificiale delle condizioni preesistenti o ideali di tratti sabbiosi marini attraverso l'azione di riporto di volumi di sabbia.
Rischio: è la probabilità che accada un certo evento capace di causare un danno alle persone. La nozione di rischio implica l'esistenza di una sorgente di pericolo e delle possibilità che essa si trasformi in un danno.
Salpamento: è il recupero dell'ancora dal fondo marino quindi, per estensione, recupero e rimozione di oggetti in mare.
Servizi ecosistemici: sono quella serie di servizi che i sistemi naturali generano a favore dell'uomo. si possono distinguere in quattro grandi categorie: supporto alla vita (come ciclo dei nutrienti, formazione del suolo e produzione primaria), approvvigionamento (come la produzione di cibo, acqua potabile, materiali o combustibile), regolazione (come regolazione del clima e delle maree, depurazione dell'acqua, impollinazione e controllo delle infestazioni), valori culturali (fra cui quelli estetici, spirituali, educativi e ricreativi). "molteplici benefici forniti dagli ecosistemi al genere umano" (MEA, 2005).
SICELL: è uno strumento informativo di supporto alla gestione e difesa della costa basato sulla suddivisione della costa in 118 celle litoranee. Il SICELL nasce dall’esigenza della Regione di avere a disposizione un sistema conoscitivo della dinamica costiera e sui sedimenti litoranei per ottimizzare le operazioni di dragaggio e movimentazione dei sedimenti in funzione del mantenimento in equilibrio del sistema costiero regionale.
Spiaggia: il profilo morfologico o topografico di una spiaggia presenta tre unità principali: spiaggia emersa (backshore): è posta al di sopra del livello massimo di alta marea e si estende verso terra fino al limite massimo di azione delle onde di tempesta; è caratterizzata da una rampa inclinata verso mare (la battigia, ciclicamente sommersa ed esposta dal flutto montante) che termina verso terra in una leggera cresta a sezione triangolare (la berma ordinaria corrispondente alle condizioni normali di moto ondoso). Una o più berme di tempesta possono seguire in posizioni più interne, a rimarcare l'influenza delle mareggiate. Dove termina la berma più interna si trova facilmente una fascia di dune di origine eolica, costruite dai venti e alimentate dalla sabbia asciutta della spiaggia emersa. La fascia di dune segna il limite interno della spiaggia e la linea di costa vera e propria (in senso sedimentologico e geomorfologico). Spiaggia intertidale (foreshore), tra il livello medio di bassa marea e il livello medio di alta marea: viene quindi ciclicamente sommersa e scoperta dalle acque con cadenza diurna. Spiaggia sommersa (shoreface): posta al di sotto del livello minimo di bassa marea, questa unità si estende fino al limite inferiore di azione delle onde "normali" (pari a circa metà della lunghezza d'onda). Anche in questo caso si sviluppano comunemente barre lungo-costa (longshore bars), separate dalle zone più interne, e incise da canali perpendicolari alla costa percorsi dalle correnti di risucchio o di ritorno.
Strategia di Mitigazione e Adattamento al Cambiamento climatico (SMACC): la Strategia – approvata in via definitiva lo scorso 20 dicembre dall’Assemblea Legislativa con delibera n. 187 del 2018 e precedentemente approvata in Giunta il 30 luglio con delibera n. 1256 del 2018 - si propone di fornire un quadro d’insieme di riferimento per i settori regionali, le amministrazioni e le organizzazioni coinvolte, anche per valutare le implicazioni del cambiamento climatico nei diversi settori interessati.
Subsidenza: rappresenta il progressivo abbassamento del piano campagna dovuto alla compattazione dei materiali. Può essere di due tipi: naturale: i sedimenti sono molto porosi e tendono a comprimersi, riducendosi di volume e quindi abbassarsi se hanno sopra un carico; indotta: l'uomo estrae acqua, petrolio o gas dal terreno diminuendo la pressione dei fluidi interstiziali residui, si ha quindi un assestamento del terreno.
Trasporto solido fluviale: è il trasporto verso valle di materiali solidi ad opera di un fiume; attraverso il flusso idrico dei corsi d'acqua superficiali, tali detriti vengono in parte trasportati verso i laghi e il mare e in parte vanno progressivamente a depositarsi lungo il percorso, o nell'alveo o nella pianura alluvionale adiacente al fiume in caso di esondazione.
Trasporto solido lungo costa: Il trasporto longshore è quello che si verifica in direzione parallela alla linea di riva. Il meccanismo delle correnti longshore è influenzato direttamente dalla batimetria della spiaggia.
Vulnerabilità: la vulnerabilità di un elemento (persone, edifici, infrastrutture, attività economiche) è la propensione a subire danneggiamenti in conseguenza delle sollecitazioni indotte da un evento di una certa intensità.
Zona umida: le paludi e gli acquitrini, le torbiere oppure i bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri. I siti che possiedono tali caratteristiche e che rivestono una importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, possono essere inclusi nella "lista delle zone umide di importanza internazionale" approvata dalla convenzione stessa.
Fonte (*) : Glossario del mare Arpae