Le azioni trasversali

C.1.16 – Aggiornamento e sviluppo del quadro conoscitivo sul sistema costiero regionale

Soggetti coinvolti: Regione, ARSTPC, ARPAE, Comuni, altri Enti territoriali (Consorzi di bonifica, Enti gestori aree protette, Carabinieri Forestali)

Un sistema di conoscenze sempre aggiornato è la base fondamentale per una pianificazione e programmazione consapevole delle azioni di difesa, gestione e adattamento della zona costiera. Tale sistema deve comprendere informazioni sulle dinamiche costiere e fluviali, sulle fonti di sedimenti per il ripascimento costiero, sulla gestione dell’erosione e dei sedimenti, sui fenomeni e rischi costieri in chiave attuale e previsionale, sulla pianificazione e realizzazioni degli interventi di difesa ma anche di trasformazione del territorio. Deve essere, inoltre, un sistema accessibile, consultabile e utilizzabile, in particolare dagli Enti competenti ai diversi livelli per la pianificazione e il governo del territorio. L’attuale sistema informativo (SIC) va quindi aggiornato costantemente nelle sue componenti già presenti e sviluppato ulteriormente in quelle componenti previste, utili a rendere un quadro delle conoscenze sempre più completo ai fini della gestione della costa e della progettazione di interventi. L’aggiornamento e sviluppo del sistema delle conoscenze è un’azione progressiva che deve essere necessariamente perseguita con la collaborazione dei diversi Enti e agenzie competenti sul territorio.    

A tale scopo si individuano le seguenti indicazioni e indirizzi:

C.1.17 – Valutazione costi-benefici e sostenibilità degli interventi di difesa e di trasformazione del territorio costiero.

Soggetti coinvolti: Regione, ARSTPC, Comuni, Enti e soggetti privati proponenti

Al fine di perseguire la sostenibilità degli investimenti in ambito costiero è necessario che nella progettazione degli interventi e nei processi decisionali relativi alla pianificazione e alla valutazione ambientale vengano integrati gli elementi di costo e di rischio connessi alle dinamiche costiere attuali e prevedibili per scenari climatici futuri, in relazione alla durata di vita ed alla eventuale manutenzione necessaria dell’intervento. e quindi anche della sua manutenzione. È necessario quindi prevedere, nella fase di progettazione di interventi di difesa e di trasformazione del territorio costiero, un’analisi costi-benefici che non si basi solo sugli obiettivi di breve periodo ma che traguardi il medio-lungo periodo in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici attesi, commisurata ovviamente all’entità e durata di vita prevista dell’opera da realizzare.

Nel capitolo B.3.2 sono fornite indicazioni di riferimento utili a condurre una corretta analisi costi-benefici sul fronte della progettazione degli interventi o delle scelte di pianificazione in ambito costiero e, al contempo, utili alla valutazione dei requisiti di sostenibilità degli interventi o delle scelte di pianificazione sul fronte dei procedimenti autorizzativi o di approvazione da parte delle autorità competenti.

Allo scopo si individuano le seguenti indicazioni e indirizzi:

AT-2.1 -Analisi costi-benefici degli interventi di difesa costiera.

Relativamente ad opere/interventi di difesa vanno considerati i costi di progettazione, di realizzazione, di monitoraggio morfologico e ambientale post opera e i costi delle manutenzioni necessarie in relazione all’orizzonte temporale di riferimento. Per la valutazione dei benefici di un’opera/intervento, o di misure di gestione del litorale, va considerato il “valore” dell'area che viene protetta dall'erosione e dall’ingressione marina sotto i vari aspetti, economici, sociali e ambientali, in funzione della efficacia in rapporto agli obiettivi dati (indicazioni in proposito sono fornite al paragrafo B.3.2.2).

Nel caso di nuove opere a mare, quali barriere parallele emerse o soffolte e pennelli, finalizzate principalmente alla difesa dall’erosione, in fase di progettazione vanno inoltre valutati gli effetti sulle aree costiere limitrofe, i costi derivanti da eventuali effetti negativi (erosione sottoflutto, impoverimento qualitativo delle acque e fondali interclusi, sovralzo del livello marino nello specchio acqueo intercluso durante le mareggiate, creazione e approfondimento di canali di deflusso in corrispondenza dei varchi fra le barriere, approfondimento al piede delle opere lato mare, ecc.), i costi delle relative misure di mitigazione o compensazione, i costi di manutenzione.

Nel caso di nuove difese radenti o argini di difesa interni, finalizzate principalmente alla difesa dall’ingressione marina, particolarmente importanti possono essere i costi correlati ad eventuali espropri delle aree di imposizione, delle misure di compensazione nelle aree naturali o urbanizzate interessate e, soprattutto, i costi di manutenzione a seguito di importanti mareggiate, scalzamento al piede e dell’adeguamento altimetrico in ragione dei tassi di subsidenza locali e dell’innalzamento del livello medio marino.

Nel caso di interventi di ripascimento, finalizzati alla difesa sia dall’erosione sia dall’ingressione marina, sia con l’apporto di sedimenti interni sia esterni al sistema litoraneo, una volta verificata la compatibilità dei sedimenti di apporto con quelli presenti nel tratto costiero di destinazione, si assume come riferimento un effetto sempre positivo per l’area interessata e di beneficio per i tratti costieri sottoflutto, in ragione della distribuzione del materiale con la dinamica costiera, a bilanciare le perdite di sedimenti e di quota per erosione e subsidenza. I costi di manutenzione di un ripascimento sono quelli relativi alla sua “ripetizione”, con volumi anche diversi, e sono intrinseci di una strategia di gestione dei litorali basata su un approccio “morbido”, in linea con i processi naturali, piuttosto che di un intervento a sé stante. I ripascimenti vanno “ripetuti” per gestire i tratti critici, spesso anche protetti da opere a mare, e più in generale per alimentare e mantenere in equilibrio il sistema costiero, in particolare con sedimenti dai depositi off-shore o da altre fonti esterne, e garantire la difesa del territorio dall’ingressione marina.

AT-2.2 -Analisi costi-benefici degli interventi di trasformazione del territorio in ambito costiero.

Relativamente agli interventi di trasformazione urbanistica e infrastrutturale o ad interventi puntuali a valle delle previsioni urbanistiche e di settore, l’analisi costi-benefici dovrà comprendere valutazioni relative alla vulnerabilità e pericolosità dell’area di intervento nelle condizioni attuali e attese dal cambiamento climatico, con riferimento alla mappatura di pericolosità e rischio del PGRA, in relazione anche agli aspetti socioeconomici, ambientali e di sviluppo nel medio-lungo periodo (indicazioni in proposito sono fornite nel paragrafo B.3.2.1). L’analisi andrà ovviamente commisurata all’entità e durata di vita prevista delle opere da realizzare. Particolare attenzione andrà posta, sempre a livello di progettazione, sugli effetti che l’intervento potrà determinare nelle aree limitrofe, valutando alternative progettuali volte ad evitarli oppure eventuali misure di mitigazione e compensazione che si dovessero rilevare necessarie. I costi di tali misure, così come i costi di manutenzione delle opere realizzate e del monitoraggio dei loro effetti sul territorio e sulle dinamiche costiere, dovranno essere a carico del soggetto proponente e non dovranno gravare in alcun modo sulla comunità. Qualora risultassero effetti negativi importanti, sul sistema costiero e sulle condizioni di sicurezza nell’area di intervento o nelle aree limitrofe, che il soggetto proponente/attuatore non è in grado di ridurre né di garantirne la mitigazione, con alternative progettuali o facendosi carico di necessarie misure di mitigazione o compensazione, il progetto non potrà essere realizzato.